Conosci il concetto di zona di comfort?
Provo a parlartene con parole semplici..Ognuno di noi ha delle abitudini e queste ci portano a fare le stesse cose, avere gli stessi comportamenti e spesso anche gli stessi pensieri.
Ad esempio, fai sempre la stessa strada per andare al lavoro? Guardi gli stessi programmi in televisione?
Hai lo stesso posto a tavola in famiglia? Vai sempre nello stesso supermercato o fai colazione nello stesso bar? Oppure usi da anni lo stesso armadietto in palestra o parcheggi nello stesso posto anche se gli altri sono liberi?!
Questi sono tutti esempi di abitudini e a mano a mano che questo ciclo si ripete, ti crei uno tuo spazio, una specie di bolla che ti fa sentire bene e al sicuro quando fai tutte queste cose perché ormai le fai talmente tante volte che ti sono note e conosciute, ormai non c’è nessun rischio e non ti preoccupano più!
Insomma fare gli stessi pensieri e le stesse cose ci fa stare a nostro agio.
Nei corsi di crescita personale si dice che ognuno di noi ha una propria “zona di comfort o comfort bubble” che viene definita come l’insieme di quelle attività, idee, valori, convinzioni e comportamenti che ci conferiscono una sensazione di sicurezza e tranquillità e che ci portano nel tempo a mantenerci in quella determinata zona o territorio in senso metaforico.
Questo meccanismo è piacevole e molto allettante ed è persino utile perché in questo modo non proviamo disagio ogni volta che facciamo una cosa nuova perché per fortuna il nostro cervello l’ha già registrata. Immagina di svegliarti e di aver dimenticato tutte le mattine come lavarti i denti, come aprire il cassetto delle mutande e ripartire tutto da zero come un bambino appena nato?! Che tensione e che fatica! Vero?
Di conseguenza ci rifugiamo in questa sicurezza mentale.
Però attenzione c’è anche il rovescio della medaglia, a forza di fare le stesse cose, ci adagiamo e rischiamo di non avere più stimoli per ciò che è nuovo, perché abbiamo una paura tremenda di provare, di osare o perché non sappiamo come andrà a finire, visualizziamo il peggio e alla fine comunque ci blocchiamo.
E tutto questo agisce in maniera subdola, silenziosa perché la nostra zona di comfort ci inganna, è un territorio con confini invisibili, non li vediamo e ce ne rendiamo conto solo se cominciamo ad acquisirne consapevolezza, ovvero se capiamo che abbiamo un territorio ristretto e molto piccolo.
Tempo fa a lezione di Yoga, mi sono impuntata che volevo fare ad ogni costo “Sirsasana” o posizione sulla testa perché in tutti questi anni non ho mai avuto coraggio di spingermi un po’ più oltre i miei limiti.
Se non sai di cosa parlo, ti posso dire che é una tra le posture più note dell’Hatha yoga e Sîrsa, in sanscrito, significa «testa». Sîrsâsana quindi è la «posizione sulla testa».
Guarda la foto all’inizio dell’articolo per capire meglio.
Conosco la tecnica ma la paura mi ha sempre fermato. Quella sera però continuavo a ripetermi che ce l’avrei fatta.
Mi sono concentrata, messa in posizione e inginocchiata, ho appoggiato gli avambracci a terra con le mani vicine e intrecciato saldamente le dita formando un coppa che ha accolto la mia testa, proprio come spiegato egregiamente dal mio maestro durante la lezione. Piano piano sono avanzata alcuni centimetri sempre più vicino al busto e lentamente e quasi naturalmente le gambe si sono sollevate e io ero sulla testa in equilibrio con il corpo allineato e perpendicolare al pavimento, ieee!…. solo per alcuni secondi! Poi ovviamente sono rovinosamente caduta all’indietro come un pera cotta sul parquet in mezzo alla sala della palestra, con un tonfo fragoroso e cupo così pauroso da creare un improvviso stato di allarme nei miei compagni di corso con relativo coro generale di preoccupazione..
Quando si sfidano le resistenze interne è importante tenere a mente 2 cose:
1) Tutti provano paura quando affrontano qualcosa di nuovo nella vita, è normale provare queste emozioni. Bisogna mettere in conto di provare un po’ di sofferenza e di fare delle figuracce come è successo con il mio fondoschiena.
Accettalo, affronta il tutto con ironia e ricorda che provare cose nuove fa già parte di un inizio di un cambiamento.
2) Cambiare vuole dire fare qualcosa che prima non facevi o arrivare a una condizione che prima non esisteva, quindi è normale non cambiare all’istante o non riuscire a fare qualcosa di nuovo subito la prima volta.
Impara dai tuoi errori per fare meglio la prossima.
E poi c’è la bella notizia, più cambiamo e più ampliamo il nostro perimetro di sicurezza. Ovvero quando la nuova attività e/o il nuovo modo di pensare entrano nella nostra zona di comfort, questa si allarga e succede una cosa fantastica.. superiamo le paure, scompaiono tutte le scuse che siamo soliti raccontarci, ci sentiamo cresciuti, migliorati, crediamo di più nelle nostre capacità, guardiamo avanti verso ciò che è possibile e siamo pronti a sfide ancora più grandi!
E più allarghi la tua zona di comfort e più ti sentirai a tuo agio nella maggior parte delle situazioni che la vita ti offre, te lo assicuro!
Oggi mi sono detta che io non riuscirei mai a riparare o smontare i rubinetti del lavandino del bagno, ho cominciato a ripetermi che “sono lavori troppo complicati che non ho mai fatto” e che “bisognava trovare un idraulico”… Eppure mentre lo dicevo in maniera automatica senza neanche pensarci sù troppo finendo per credere a queste generalizzazioni, mi sono resa conto che c’è chi si mette alla prova e ce la fa benissimo seguendo le istruzioni di specifici tutorial su youtube.
Eh si, ci sono tante cose da sperimentare, tante possibilità da prendere in considerazione, tante decisioni da fare anche quando queste appaiono impossibili.
Inizia a uscire dalla tua zona di comfort, subito finito di leggere questo articolo, già dalle prossime ore, non è necessario cimentarsi a fare la posizione a testa in giù ma importante é passare all’azione.
Ti auguro di scoprire qualcosa di nuovo e fare esperienze bellissime durante questo Agosto che è appena cominciato!
Ti è mai successo di avere provato abitudini diverse? Come ti sei sentito/a quando le hai fatte?
Lascia un commento, condividi la tua esperienza.
Enrica
“Se hai paura di qualcosa, allora devi farlo” – Anthony Robbins
0 replies to "1 modo alternativo per uscire dalla propria “zona di comfort”"
ahahahahahahah enrica!!!! tutto vero, io sono quella che guarda i tutorial!!!!!! prima ho imparato a cambiare la corda della tapparella e poi ho riparato il lavandino del bagno e cambiato la rubinetterei…..una gran fatica!!!!!!
Brava Manuela!!
Hai sfidato la tua zona di comfort e ti sei accorta che è sempre possibile allargare le proprie capacità e talenti!
Grazie per il commento e aver condiviso la tua esperienza 🙂
A presto,un bacione
Enrica